Le trappole della SPIRUALITA’
Questo testo naturalmente parla, prima di tutto, di me e del mio “cammino”.
C’è un’esperienza che molto probabilmente hai fatto qualche volta nella vita, forse in un momento di intensa emozione, magari eri vicino alla morte o assistevi alla nascita di qualcuno, forse in un tuo momento di ritiro, forse in una chiesa o in un tuo istante di illuminazione spirituale o di meditazione profonda; in quel momento hai sperimentato il trascendere, la tua coscienza ha fatto contatto con qualcosa di più grande, forse ti sei sentito parte di Dio, nell’amore vero non quello sdolcinato o “voluto” che hai provato altre volte. Eri vivo, grato, in estasi e in pace, in un vuoto ricco di amore che ha una qualità diversa da quello comunemente inteso, è pace e calma.
Ora che hai provato questo stato dell’essere, nel momento in cui il tuo ego ha mollato un po’ la presa, magari ricerchi quelle sensazioni, forse continui a meditare, ripetere mantra, pregare con questo fine.
Questa percezione sembra essere la soluzione ai tuoi problemi e ora che l’hai provata, che hai perdonato tutti coloro che ti hanno fatto male, ora puoi amare in modo autentico e spostarti in questa dimensione spirituale ed eterea; lì nessun sentimento doloroso può raggiungerti, semplicemente perché non esiste veramente.
Poi accade che un collega dice qualcosa che ti ferisce e tu lo detesti e magari parli male di lui, tuo figlio ti provoca e reagisci con rabbia anche se cerchi di trattenerla, la tua partner o il tuo partner sembra non accorgersi dei tuoi bisogni e ti senti abbandonato e ferito ed escogiti sottili vendette di cui ti vergogni.
Quanta rabbia, tristezza e delusione. Ti dici: “l’ego ha ripreso il controllo!” E comincia la tua battaglia con l’ego, con la tua bruttezza, con i tuoi sentimenti negativi, perché ora che hai sperimentato la bellezza dello “spirito” non è ammissibile cadere nell’ego. Magari ricerchi quella dimensione in cui non esiste il dolore, il risentimento e quindi perdoni chi hai intorno, lo ami comunque… solo che non è vero! Se ti guardi intorno la storia è ricca di religiosi che poi hanno fatto guerre, commesso atrocità, guide spirituali che hanno straziato l’anima di bambini o seguaci, genitori illuminati che picchiano e puniscono i figli ecc…
Il perdono, l’amore e sopratutto quello per te stesso, forse non sono atti volontari, stati che puoi vivere a comando, forse sono un frutto che matura in te al di là della tua volontà e dei tuoi sensi di colpa.
Non è con la negazione dei tuoi istinti, dei tuoi veri sentimenti, compresi e sopratutto quelli “negativi” o presunti tali, non è con la negazione del tuo ego che questi “frutti” si renderanno disponibili per te.
Sei un anima immortale, saggia, collegata con Dio ( o qualcosa del genere a seconda della spiegazione che ti dai o del tuo credo ) e sei qui nel mondo per fare un’esperienza umana, concreta, sporcarti le mani. I sentimenti dolorosi, spesso scomodi che si affacciano dentro nascondono un dolore che c’è da quando sei piccolissimo e ti ha accompagnato nella vita; per non sentirlo più hai sviluppato un ego con un serbatoio di rabbia, a volte violenza repressa, perversione, egoismo, atteggiamento manipolatorio, giudizio e molto altro.
Far finta che questi e molti altri sentimenti, pensieri e azioni “negative” non esistano non ti rende migliore, ti rende più debole, schiavo del tuo ego che non è altro che una difesa al male che ti ha fatto essere ferito o ferita quando non potevi difenderti davvero o elaborare ciò che ti accadeva.
Ogni volta che senti davvero quanto ti giudichi, che lasci piangere veramente il bambino o bambina ferita in te, ogni volta che ti permetti di recuperare la sensibilità della tua rabbia, della tua gelosia e di ogni sentimento scomodo e rivivi emotivamente la situazione in cui sono nati, ogni volta che te lo permetti, respiri, perdoni, ami e lo fai senza sforzo, senza alcun atto di volontà o presunzione, accade e lasci che accada perché sei un essere umano che si occupa delle proprie ferite e questo fa emergere in te il contatto con il divino ma senza sforzo, senza dover scappare dal mondo, da questa dimensione, che si trasforma sempre di più da il tuo inferno al tuo paradiso vero.
- Marco Meini