Il contatto con la Paura

In questo momento molte persone stanno provando paura e magari sta accadendo anche a te. Forse senti tensione e una paura legata al timore del contagio o per i tuoi parenti, forse stai sentendo che non hai controllo su ciò che accade nel mondo mentre sei chiuso in casa, oppure temi che mancheranno i soldi, il lavoro o magari, di fondo, temi il cambiamento che potrebbe manifestarsi nella vita di tutti. Cosa ne fai di questi stati emotivi?


Scegli una stanza dove puoi avere una tua intimità, siediti comodo e tieni uno spazio libero per un’altra persona davanti a te. Prendi anche un blocco di carta e una penna.


Adesso respira, lascia che l’aria entri ed esca dal tuo corpo, immagina davanti a te un altro te stesso fatto solo della tua paura, osservalo ( forse ad occhi chiusi ti è più semplice ): che posizione corporea ha? Percepisci cosa provi nel vedere te stesso da fuori.

Adesso osserva con attenzione i suoi occhi, il suo sguardo. Resta collegato allo sguardo della tua paura e percepisci che effetto ti fa. Adesso, puoi dire delle parole all’altro te stesso impaurito: forse in passato non sei stato sempre ascoltato quando avevi paura e forse non l’ho fatto neanche io ma adesso ti ascolto, accolgo ogni tuo stato d’animo, guardalo negli occhi con l’intento di lasciarlo esprimere.
Adesso inverti la posizione: mettiti al posto del te stesso che sente la paura, siediti al suo posto e diventa questo sentimento, lascia che il corpo lo possa provare e davanti a te c’è la parte di te che ti osserva e ascolta.


Se ti può essere utile scrivi al te stesso uditore esattamente di cosa hai paura oppure raccontalo ma non essere generico o vago, sviscera le tue paure, osservale e raccontale all’altro, comunicagli anche le sensazioni fisiche che provi come contratture, capogiri o altro.


Mentre comunichi cosa ti spaventa, entra in te ancora di più e prova a comunicare la tua insicurezza di fondo legata alla paura che senti, mettiti a nudo di fronte al te stesso osservatore, mostra quanto ti senti fragile e che bisogno emotivo hai…

Quando sarà uscito tutto quello che aveva bisogno di essere espresso, torna al posto dell’osservatore e guarda te stesso.

Cosa provi per il te stesso spaventato e vulnerabile che si è raccontato? Se ti va, a voce alta dillo all’altro cosa provi per lui…

È possibile che non sia semplice fare questo esercizio di ascolto di te, forse ti rendi conto che da bambino non sei stato ascoltato in questo modo o almeno non di frequente, magari i tuoi genitori erano impegnati con il lavoro o molti altri impegni e forse non erano in grado di ascoltarti davvero per una loro difficoltà.

Ovviamente, se questo è accaduto, diventa difficile per te avere cura e attenzione dei tuoi stati d’animo e magari ti viene automatico ignorare i tuoi stati emotivi.

Con un po’ di pazienza e morbidezza nei tuoi confronti questa ferita può guarire.

Ascoltati davvero e ascolterai in altro modo anche chi ami…

  • Marco Meini
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